Lesioni Cuffia Rotatori

I motivi per una spalla dolorosa possono essere numerosi.
E’ necessario sapere che quando parliamo di “cuffia dei rotatori”, stiamo citando un insieme di 4 strutture muscolo-tendinee, che si occupano del movimento della spalla, il sovraspinato, il sottoscapolare, il sottospinato ed il piccolo rotondo. Ognuna di queste ha una sua specifica funzione e bisogna conoscerne le peculiarità per poterne riconoscerne le problematiche e quindi poterle risolvere.  Le lesioni a questi tendini possono essere principalmente di 2 tipi, parziali o complete ed occorrono prevalentemente su base degenerativa o microtraumatica, più facilmente in soggetti affetti da patologie metaboliche quali diabete, distiroidismi, ipercolesterolemia, cardiopatie ischemiche, ma anche nei fumatori. La sintomatologia dolorosa si presenta in alcuni movimenti e , soprattutto nel caso di lesioni tendinee (tendine che si distacca dall’inserzione ossea sull’omero), anche nelle ore notturne, quando ci si distende a letto.
Per una valutazione iniziale morfologica può essere utile una rx ed un’ecografia, ma talvolta si rende necessaria una risonanza magnetica (RMN), soprattutto nel caso di sospetta lesione parziale o probabile indicazione chirurgica, per valutare al meglio la lesione.
Nella grande maggioranza dei casi il trattamento suggerito è di tipo conservativo, in cui trova spazio la terapia farmacologica, ma la fa da padrona una fisioterapia mirata, che contempla sia terapie fisiche che tecniche riabilitative. Solo in casi selezionati, generalmente con lesioni tendinee, anche parziali, può essere necessaria una soluzione chirurgica.
In questo caso, si utilizza una soluzione artroscopica, mediante l’utilizzo di telecamera e strumentari dedicati, con 3-4 piccole incisioni cutanee. Come sottolineo sempre ai pazienti, piccole incisioni non significano piccolo intervento. Con la tecnica artroscopica,  riusciamo a svolgere molte più operazioni all’interno della stessa procedura, come ad esempio riparare le strutture tendinee della cuffia dei rotatori, eseguire una acromionplastica selettiva, trattare problematiche del capo lungo del bicipite o dell’articolazione acromionclaveare e nei pazienti più giovani, anche patologie del cercine glenoideo.
In particolare per la riparazione della cuffia dei rotatori, abbiamo ormai a disposizione dei dispositivi di fissazione, chiamate ancore o viti, di dimensioni ridotte e di svariati materiali, anche in tessuto, sempre più performanti, in grado di ridurre l’invasività sull’osso. Solo nei casi di lesioni irreparabili dei tendini della cuffia dei rotatori, si può prendere in considerazione l’intervento di protesi inversa, che comunque, pur nella sua invasività, garantisce un buon recupero funzionale al paziente potendo tornare alle proprie attività quotidiane.
Reputo fondamentale sia nel caso di un approccio chirurgico che conservativo una buona  comunicazione tra medico e terapista-riabilitatore allo scopo di gestire al meglio l’iter che il paziente dovrà affrontare, evitando ritardi nei tempi di recupero.